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Evitare il fallimento con gli strumenti del Codice della Crisi d’Impresa

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Il fallimento rappresenta uno degli scenari più temuti per gli imprenditori, in quanto può comportare conseguenze significative sia dal punto di vista civile che penale. Tuttavia, con l’introduzione del Codice della Crisi d’Impresa e della ristrutturazione dei debiti, esistono strumenti legali per evitare il fallimento e le gravi conseguenze che ne derivano. In questo articolo analizziamo i principali rischi legati al fallimento e come evitarli attraverso le procedure di risanamento aziendale previste dalla normativa.

 

Le Conseguenze Civili del Fallimento

 

Quando un’impresa fallisce, le conseguenze civili possono essere devastanti per l’imprenditore e per l’azienda stessa. Ecco le principali:

 

     1.   Perdita del Patrimonio: Una delle conseguenze più immediate del fallimento è l’espropriazione dei beni dell’imprenditore, che possono essere venduti per soddisfare i creditori.

     2.   Difficoltà di Accesso al Credito: Un imprenditore fallito viene spesso considerato ad alto rischio dalle istituzioni finanziarie, limitando le possibilità di ottenere credito in futuro.

     3.   Sanzioni Professionali: In alcuni casi, l’imprenditore può subire limitazioni alla propria attività professionale, come l’interdizione dall’esercizio di cariche direttive o amministrative in altre società.

     4.   Revocatoria Fallimentare: Le operazioni sospette effettuate prima del fallimento, come pagamenti preferenziali a determinati creditori, possono essere annullate e i fondi recuperati dal curatore fallimentare.

 

Le Conseguenze Penali del Fallimento

 

Il fallimento non si limita a causare danni finanziari, ma può anche aprire la strada a conseguenze penali, che possono riguardare sia l’imprenditore che gli amministratori della società:

 

     1.   Bancarotta Semplice: Si verifica quando l’imprenditore ha contribuito al fallimento per condotta negligente, come una gestione imprudente dell’attività. La bancarotta semplice è punita con la reclusione da sei mesi a due anni.

     2.   Bancarotta Fraudolenta: È un reato molto più grave e si verifica quando l’imprenditore, prima o durante la procedura fallimentare, ha nascosto o distratto beni, alterato documenti contabili o sottratto risorse aziendali. La pena prevista può arrivare fino a dieci anni di reclusione.

     3.   Altri Reati Fallimentari: Oltre alla bancarotta, esistono altri reati connessi al fallimento, come la frode ai creditori o il falso in bilancio, che possono comportare ulteriori sanzioni penali.

 

Come Evitare il Fallimento con il Codice della Crisi d’Impresa

 

Fortunatamente, il Codice della Crisi d’Impresa (D.Lgs. 14/2019) introduce una serie di strumenti volti a prevenire e gestire tempestivamente le situazioni di crisi aziendale, evitando il ricorso al fallimento e le sue conseguenze. Tra i principali strumenti disponibili troviamo:

 

1. Composizione Negoziata della Crisi

 

Introdotta con le più recenti modifiche normative, la composizione negoziata è una procedura che consente all’imprenditore in difficoltà di negoziare con i creditori, con l’aiuto di un esperto indipendente, per trovare un accordo che eviti il fallimento. Questa procedura mira a favorire una soluzione consensuale tra le parti e può includere la ristrutturazione del debito o una dilazione dei pagamenti.

 

2. Accordi di Ristrutturazione dei Debiti

 

Gli accordi di ristrutturazione sono uno strumento utilizzabile quando l’impresa è ancora in uno stato di pre-crisi. Si tratta di un’intesa con i creditori per rimodulare i debiti, evitando l’insolvenza. Se omologati dal tribunale, questi accordi consentono all’impresa di continuare l’attività e scongiurare il fallimento.

 

3. Concordato Preventivo

 

Il concordato preventivo è una procedura concorsuale che permette all’impresa di evitare il fallimento attraverso la presentazione di un piano di risanamento che prevede il pagamento parziale dei debiti. Il piano deve essere approvato dai creditori e omologato dal tribunale. Esistono diverse tipologie di concordato, tra cui quello “in continuità”, che consente all’azienda di proseguire l’attività durante il processo di risanamento.

 

4. Segnalazioni Tempestive e Assetti Organizzativi Adeguati

 

Il Codice impone agli imprenditori di adottare assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati per rilevare tempestivamente segnali di crisi. In caso di inadempienze, anche gli organi di controllo (come i revisori legali) hanno l’obbligo di effettuare segnalazioni tempestive, al fine di consentire all’impresa di intervenire prima che la situazione diventi irreparabile.

 

Conclusione

 

Le conseguenze del fallimento possono essere molto gravi, sia a livello civile che penale, per l’imprenditore e per l’azienda. Tuttavia, grazie agli strumenti del Codice della Crisi d’Impresa, oggi è possibile prevenire e gestire la crisi aziendale in modo efficace, evitando il fallimento e i rischi connessi. È fondamentale, in questi casi, agire con tempestività e farsi assistere da un avvocato esperto in procedure di ristrutturazione dei debiti e gestione della crisi aziendale, al fine di trovare la soluzione più adatta per salvaguardare il futuro dell’impresa.

 

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